Rocca "dal Verme" di Pianello Val Tidone (Rocca Municipale)

pianello_rocca_municipaleMolto scarsa è la documentazione storica su Pianello Val Tidone in età medievale; si suppone che fosse, nei primi secoli del secondo millennio, pertinenza di Rocca d’Olgisio, potente feudo dell’Appennino occidentale di cui era forse presidio di valle, posto com’è sulla riva destra del torrente Tidone.

Certo, in quel tempo esisteva solo un fortilizio a base quadrata munito di una torre, così come ancora si distingue nel complesso fortificato giunto sino a noi. Nella seconda metà del XIV secolo il Duca di Milano infeuda di ampi territori in Val Tidone il capitano Jacopo Dal Verme (†1409). Questa famiglia, di origini veronesi, si occuperà della ristrutturazione e dell’ampliamento di numerosi castelli della zona, da Zavattarello a Borgonovo, da Rocca d’Olgisio a Pianello.

Il fortilizio primitivo poggia su due volte a botte costruite in pietra, ha un perimetro quadrato con lato di circa undici metri ed è sostenuto da possenti mura che misurano alla base circa un metro e mezzo di spessore. È da queste mura che gli abitanti di Pianello avranno probabilmente tentato di difendersi prima dalle truppe dello Svevo Federico I Barbarossa (1164), poi da quelle di re Enzo (1244), figlio dello Svevo Federico II.

L’ampliamento tardomedievale della rocca, attribuito a Jacopo Dal Verme, avviene con l’edificazione di un corpo di fabbrica più grande, fuori asse rispetto al blocco primitivo, forse per adeguarsi alla morfologia del terreno sull’argine del torrente. Contestualmente intorno, prende forma il borgo fortificato, come evidenzia il voltone di accesso alla piazza.

La rocca, restaurata negli anni ’90, è sede del Comune e del Museo Archeologico della Val Tidone, sito nelle sale ricavate nei sotterranei e di un ostello per la gioventù al piano più alto.